Marta Raimondi non usa il colore ma l’impronta, per creare paesaggi incontaminati, trame senza inchiostro.
Marta Raimondi dialoga con la carta, il suo metro espressivo è l’incisione a secco.
La carta bagnata è più ricettiva, sa abbracciare e rilasciare una volta bagnata..
Le sue stampe sono istantanee di pezzi di memoria, luoghi vissuti, a tratti dimenticati, paesaggi esplorati, mappe mute, reperti.
Le sue mappe mute creano distanze dalla memoria, rimane qualcosa di nitido, qualcosa è schermato e qualcosa non è più riconoscibile.
Le parti opache sono in rapporto con la memoria.