Le storie comico-satiriche che propone hanno la brevità propria di questo genere epigrammatico incluso il fulmen in clausula, ovvero la chiusa con battuta finale a sfondo moralistico, analogamente a Marziale e Giovenale […]. Se i due poeti latini avevano come bersaglio unico la loro città, la Roma imperiale, La Pietra irride piuttosto la scintillante Milano nella sua dolce vita post Expo dove “si può fare tutto, ma a pagamento”. Il parallelo col conterraneo abruzzese Ennio Flaiano è netto e non certo solo per via dei baffi. Il Fuorisalone, il Bosco verticale, lo smaltimento differenziato dei rifiuti, la movida, il covid sono tutti momenti della vita milanese del XXI secolo a essere oggetto di irrisione morale, sebbene in modo del tutto bonario. Colpiscono di certo da un lato questa vena di bricolage tassonomico, dall’altro la fedeltà a un tema di architettura carissimo a Gio Ponti, quello cioè degli esterni ovvero del prolungamento dell’architettura nell’ambiente.»
Ugo La Pietra è nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone).
Vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico. Architetto di formazione, artista, editor, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore,
ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del «Sistema disequilibrante» – espressione autonoma all’interno del Radical Design – e in importanti tematiche sociologiche come «La casa telematica» (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), «Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale» (Triennale di Milano 1979, 1992), «La casa neoeclettica» (Abitare il Tempo, 1990), «Cultura Balneare» (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e ha curato diverse esposi zioni alla Triennale
di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, MAGA di Gallarate, CIAC
di Foligno. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.
Manuel Orazi lavora presso la casa editrice Quodlibet di Macerata, dove cura alcune collane dedicate all’architettura, al paesaggio e all’urbanistica. Collabora regolarmente con il quotidiano «Il Foglio», le riviste «Domus», «Log», «Volume», «Urbano» e altri periodici.
Nel 2021 ha curato la mostra Carlo Aymonino. Fedeltà al tradimento (catalogo Electa) presso la Triennale di Milano. Dal 2020 è docente presso l’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana, dove tiene il corso a livello Master «Città e territorio».
marinonibooks, “libri con le figure”, è una casa editrice indipendente nata nel 2020 dalla passione di un illustratore per l’editoria e dalla sua curiosità per le diverse fasi della produzione del libro, dall’ideazione alla stampa. Ogni volume è un progetto interdisciplinare volto a creare la massima corrispondenza tra forma e contenuto.
Autore Ugo La Pietra
Pubblicato Marzo 2024
Pagine 72
Dimensioni 23 x 16 cm
Copertina cartonata in tela
Rilegatura a filo refe